CNC Media

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Ogni giorno raccontiamo storie che vanno oltre le apparenze (proprio come la storia del nostro logo)

Chi siamo

CNC Media è una community giornalistica italiana con 2 milioni di lettori, dedicata a sensibilizzare e informare le nuove generazioni su tematiche di formazione, sostenibilità e di innovazione. La sua icona distintiva è una papera gialla, ispirata alle installazioni artistiche di Florentijn Hofman, simbolo di inclusione nel dibattito pubblico. La missione di CNC Media è creare un dialogo tra le nuove generazioni e le aziende, attraverso la produzione e diffusione di contenuti multimediali e social, come video, caroselli e podcast. Le attività di CNC includono anche eventi come il "Tour della sostenibilità", che racconta l'Agenda ONU 2030 attraverso un viaggio in varie città italiane, coinvolgendo migliaia di partecipanti e ottenendo milioni di impression. CNC Media è stata riconosciuta da Forbes Italia nella categoria Media per il suo impatto e la sua capacità di connettere i giovani con importanti tematiche globali, rendendola una delle più grandi community virtuali d’informazione giovanile in Italia.

Sito Web
cncmedia.it
Settore
Contenuti audio e video online
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Milano
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
2016
Settori di competenza
notizie, informazione, media, giornalismo, breaking news, divulgazione, educazione, formazione, comunicazione, new media e meme e vignette

Località

Dipendenti presso CNC Media

Aggiornamenti

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    🏥 In Italia i problemi legati alla sanità sono molteplici. Uno di questi riguarda il numero dei posti letto ogni 1000 abitanti 🇮🇹La media italiana è di 3,54 posti letto, al di sotto di quella europea che è di 5,16. Va notato, tuttavia, che questo numero risente di grandi differenze regionali: al Nord c'è una media di 3,81 posti letto ogni mille abitanti, mentre al Sud e nelle Isole, la media scende al 3,15. In particolare, nessuna regione del Centro Italia o del Sud ha un numero di posti letto uguale o superiore a quello della media del Nord 📊 Nel dettaglio, inoltre, si nota che solo 3 regioni hanno un numero di posti superiore al 4 ogni mille: Piemonte (4,5), Valle d'Aosta (4,25) e Lombardia (4,2). Nelle ultime 6 posizioni, al contrario, si trovano 5 regioni del Sud: Calabria (2,76), Toscana (2,86), Campania (2,93), Sicilia (3,12), Basilicata (3,16) e Molise (3,19) 🇪🇺 Il paragone è ancor più impietoso se rapportato agli altri Paesi dell’Unione Europea: nel 2019 la Germania 🇩🇪 aveva 7,91 posti ogni 1000 abitanti, la Bulgaria 🇧🇬 7,74, l’Austria 🇦🇹7,19. In fondo alla classifica – a sorpresa – due paesi scandinavi: Svezia 🇸🇪 2,07 e Danimarca 🇩🇰 2,59. 🔎 Tuttavia, va notato che la media europea – nonostante la Pandemia – da più di 10 anni è in continuo calo: nel 2010 la media UE era di 5,74 contro i 5,16 del 2022 (l’Italia è scesa da 3,64 a 3,54, con una leggera risalita registra a partire dal 2019). Solo 4 Nazioni europee hanno aumentato il numero di posti letto: Irlanda🇮🇪, Bulgaria🇧🇬, Romania🇷🇴 e Portogallo🇵🇹. Maglia nera invece alla Finlandia🇫🇮, che dal 2010 al 2019 ha perso più del 40% dei posti letto disponibili ogni 1000 abitanti

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    😕 Il dato dell'abbandono scolastico in Italia è in miglioramento negli ultimi 20 anni, ma è ancora superiore alla media europea 📚 In Italia, nel 2022, l'11,5% degli studenti tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato precocemente gli studi, senza conseguire altri titoli oltre la licenza media 🇪🇺 L'Italia non è sola in questa preoccupante classifica; peggio di noi ci sono: Romania (15,6%), Spagna (13,9%), Ungheria (12,4%) e Germania (12,2%). La media Ue, invece, è del 9,6%, con un target comunitario cui puntare del 9%. I paesi più virtuosi sono: Lituania e Polonia (entrambe al 4,8%), Grecia e Slovenia (4,1%), Irlanda (3,7%) e Croazia (2,3%, ma si tratta di una statistica che Eurostat segnala come poco affidabile) 🇮🇹 L'Italia paga pesanti differenze territoriali: solo 6 regioni su 20 hanno un tasso di abbandono scolastico inferiore all'obiettivo del 9% fissato dal quadro strategico sull’istruzione e la formazione: Molise (8,3%), Friuli-Venezia Giulia (7,7%), Lazio (7,4%), Umbria (7,3%), Marche (5,8%) e Basilicata (5,3%). Altre 4 regioni, invece, soddisfano la soglia del 10% di abbandono scolastico precoce fissato dall’Agenda 2020: Lombardia (9,9%), Veneto (9,5%), Emilia-Romagna (9,5%) e Abruzzo (9,3%) ⚠️ Solo 5 regioni hanno una media peggiore di quella nazionale, ma incidono pesantemente: Sicilia (18,8%), Campania (16,1%), Sardegna (14,7%), Puglia (14,6%) e Valle d’Aosta (13,3%). Nel complesso il Sud registra un tasso di abbandono del 13,8% e le Isole del 17,9%

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    Sono finiti i tempi dell'eterno Pino D'Angiò in cui si beccava in #discoteca una ragazza "con lo sguardo da serpente"? La domanda sorge spontanea davanti a più di 2000 attività chiuse negli ultimi 14 anni e un calo degli ingressi nel 2023 del -30% rispetto al 2022. Ma cosa si nasconde dietro questa crisi? Anzitutto, la #pandemia: a causa delle restrizioni e del timore del contagio, il Covid ha dato un duro colpo a questo tipo di attività, facendo chiudere i battenti a molti #locali che non sono più riusciti ad aprirli. In secondo luogo, il calo #demografico che caratterizza l'Italia da decenni: a metà degli anni '90, ad esempio, i giovani tra i 18 e i 30 anni erano più di 11 milioni, oggi sono poco più di 7,5. Ma sono anche alcune nuove #tendenze ha pesare sulla tenuta del settore dell'#intrattenimento notturno. Gli ultimi anni hanno registrato il diffondersi di chiringuito, feste all'aperto, in campagna o in villa, e cene danzanti. Nuove modalità di ballare in locali che però - come denunciano i rappresentanti del settore - non rispettano le norme cui sono sottoposte le discoteche. È tempo di una nuova legislazione o di una stretta sugli abusi? Dargen D’Amico ce lo dici tu "dove si balla?"

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    🇺🇸 La notizia che abbiamo deciso di analizzare oggi in redazione 👇 Le probabilità di vittoria di Trump alle elezioni presidenziali del 2024 hanno raggiunto un nuovo massimo del 70% su Polymarket dopo la sparatoria durante il suo comizio in Pennsylvania. Questo evento ha rafforzato la narrazione di Trump come vittima e martire, aumentando il suo appeal tra gli elettori che apprezzano la forza e il coraggio del "Commander-in-chief". Il gesto di alzare il pugno, con il sangue che gli colava dall'orecchio, ha creato un simbolo potente che potrebbe definirne la campagna elettorale. La reazione immediata di molti americani riflette un desiderio di leadership forte in tempi di incertezza, con Trump che diventa un simbolo di resistenza e determinazione. Le implicazioni sociologiche di questo evento sono profonde. La sparatoria ha non solo intensificato il sostegno a Trump, ma ha anche esacerbato la polarizzazione politica negli Stati Uniti. I suoi sostenitori vedono in lui un eroe che combatte contro un sistema percepito come ostile, mentre i critici vedono una nazione sempre più divisa. Questo evento potrebbe ridefinire le dinamiche della campagna elettorale del 2024, con Trump che sfrutta l'immagine di vittima e martire per consolidare il suo potere e mobilitare il suo elettorato.

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    🚌 In Italia utilizzare il #trasporto pubblico invece dell'automobile per muoversi in città può sembrare una scelta "green", ma in moltissimi capoluoghi di provincia non lo è poi tanto. Certo, aiuta a diminuire il #traffico e a decongestionare le città (con tutti i benefici che ne derivano sul traffico, inquinamento legato al traffico e benessere psicologico), ma gli autobus spesso sono tutt'altro che eco-friendly 🤦🏻♂️ 30 città - fino al 2022 - non disponevano ancora di nessun mezzo di trasporto a basse o zero emissioni. Neanche uno. E se consideriamo che solo 26 capoluoghi avevano una percentuale di almeno il 50% dei mezzi #elettrici, ibridi, a metano o a gpl, ne si deduce che moltissime città avessero ancora la maggior parte degli #autobus che inquina. 💰 Grazie ai fondi del #PNRR l'Italia ha a disposizione circa 9 miliardi e mezzo di euro da investire in una serie di provvedimenti volti a migliorare e implementare il trasporto pubblico, così da renderlo più efficiente e più #green.

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    ⚠️ Secondo i dati #Eurostat, nel nostro Paese la corruzione è percepita come molto o abbastanza diffusa da più di 9 italiani su 10. Sempre secondo il report, questo fenomeno ostacolerebbe la libera concorrenza tra le imprese e sarebbe dovuto ad un'eccessiva connessione tra imprese e politica per l'89% dei cittadini 💶 Allo stesso tempo, però, il 79% degli italiani ritiene che avere conoscenze o corrompere sia spesso il modo più semplice per ottenere un servizio pubblico ✨ Al lato opposto della classifica, solo Paesi del Nord Europa: solo il 18% dei danesi 🇩🇰 crede che la corruzione sia molto o abbastanza diffusa, in Finlandia 🇫🇮 il 24% e in Irlanda 🇮🇪 il 28%

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    🫂 Negli ultimi anni, il #network sociale si è progressivamente rarefatto a causa della crescente attenzione per il proprio benessere individuale e la realizzazione personale. 💆🏻♀️ La crescente consapevolezza dell’importanza della salute psicofisica ha spinto molte persone a dedicare più tempo alle proprie esigenze e all’autorealizzazione, riducendo il #tempo e l’energia investiti nelle interazioni sociali. 💻 Parallelamente l’avvento dei social media ha trasformato il modo in cui le persone interagiscono, sostituendo le #interazioni tradizionali con quelle virtuali, che sebbene permettano di mantenere i contatti, tendono a essere più superficiali ed emotivamente sterili. 🦠 A contribuire all’#isolamento sociale risultante è stata la pandemia di COVID-19, che ha relegato in casa le persone, identificando l’altro come un pericolo. 🦮 E mentre si accantonano le relazioni umane, si consolidano quelle con i propri #animali domestici, capaci di fornire amore incondizionato e supporto emotivo senza l’onere dei delicati equilibri interpersonali.

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    In Italia al Pronto Soccorso bisogna aspettare in media 31 ore prima di un ricovero in area #medica! Lo rilevano i dati di un’indagine condotta nel 2023 da Simeu, Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza. Relativamente al tempo medio di #attesa nei Pronto Soccorso per il ricovero in area medica, l’attesa è aumentata di 6 ore rispetto al 2019, quando l’attesa media era di 25 ore (+25%) Riguardo a questi dati, il responsabile nazionale del 118 Mario Balzanelli sottolinea: “Il prolungamento della permanenza nei #prontosoccorso ha anche pesantissime ricadute sull’attività del 118, perchè le barelle utilizzate nei pronto soccorso sono soprattutto quelle delle #ambulanze. L’ambulanza quindi non può ripartire e prendere in carico ulteriori #pazienti”. Il trasferimento dal Pronto Soccorso al ricovero in reparto, in Italia, non è una cosa semplice!

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    Un nuovo studio di Pew Research Center analizza il fenomeno dei #giovani che restano a casa dei genitori anche a tarda età (da 16 ai 29 anni). I dati sono del i dati del Census Bureau degli Stati Uniti e sono relativi al 2021. In un sondaggio condotto nello stesso anno, per #genitori Usa avere i figli nelle mura domestica non è una buona cosa, tradotto è più probabile trovare un papà o una mamma che vogliono la prole fuori di casa. In #Europa probabilmente la pensano nello stesso modo ma sono di più i giovani che restano a casa. Complice, come sappiamo bene, il contesto economico, logistico e il sistema scolastico che nel caso degli Usa spinge ragazzi e ragazze a uscire di #casa prima per proseguire gli studi. In 24 dei 29 paesi europei studiati, come rileva #Eurostat, più di un adulto su tre di età compresa tra 18 e 34 anni viveva a casa dei genitori nel 2021 . Più nello specifico, le percentuali più alti le troviamo in Croazia (77%), Grecia (73%), Portogallo (72%), Serbia (71%) e, come sappiamo, in #Italia (71%) . All’estremo opposto, ci sono i #Paesi nordici con meno di un giovane adulto che vive a casa con i genitori.

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