Pillole di Economia

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La community di economia alla portata di tutti

Chi siamo

Pillole di Economia è un autorevole punto di riferimento in Italia per centinaia di migliaia di appassionati di economia, investimenti e finanza, nonché per coloro che aspirano a sviluppare una solida consapevolezza finanziaria. In un Paese dove la formazione e l’alfabetizzazione finanziaria sono essenziali ma spesso carenti, l’obiettivo del progetto è di ridurre questo gap. Pillole di Economia crea contenuti multimediali originali, con un tone of voice iconico e riconoscibile, rendendo accessibili concetti economici complessi e supportando le persone nel prendere decisioni informate. Inoltre, aiuta le aziende ad approcciarsi a un target molto attento e consapevole, fornendo risorse indispensabili per raggiungere e informare consumatori e risparmiatori consapevoli.

Sito Web
https://pilloledieconomia.it/
Settore
Contenuti audio e video online
Dimensioni dell’azienda
2-10 dipendenti
Sede principale
Milano
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
2018

Località

Dipendenti presso Pillole di Economia

Aggiornamenti

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    Negli ultimi anni l’equilibrio vita lavoro e la qualità del proprio ambiente professionale sono diventate sempre più importanti. Nel nostro paese però la situazione è ancora complicata, come dimostrano i dati di un sondaggio Gallup sulla forza lavoro nel mondo. Una delle domande del sondaggio chiede se nei giorni precedenti il lavoratore abbia provato stress nel corso della maggior parte della giornata di lavoro. Ben il 46% dei lavoratori ha risposto di essersi trovato in questa condizione. La qualità del lavoro in Italia è un problema per molti occupati. Sempre Gallup riporta il fatto che l’Italia è uno dei paesi in cui le persone vorrebbero cambiare di più lavoro: si trovano in questa condizione il 41% degli occupati. E tu ti trovi in un ambiente di lavoro sereno? Raccontaci la tua esperienza nei commenti o in direct! ✍️ Massimo Taddei #economia #lavoro #occupazione #stress

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    Continua la nostra collaborazione con Paolo Magnani, Direttore Centrale e Coordinatore Area Wealth Management del gruppo Credem Banca! La nostra collaborazione punta a mettere in contatto due mondi che hanno molto da raccontarsi: da una parte, una delle più grandi community italiane di giovani interessati all’economia, dall’altra, la competenza e l’autorevolezza di chi da anni lavora nel settore finanziario e in quello della divulgazione. Nel secondo video abbiamo parlato di pensioni, andando a vedere in particolare la differenza tra pensione pubblica e privata. Con l’aiuto di Paolo, scopriamo quanto sia essenziale investire una parte dei propri risparmi oggi per accumulare un capitale da utilizzare in futuro, garantendoci così più flessibilità e maggiori possibilità di scelta. Un piccolo ma importante passo per migliorare l’educazione finanziaria nel nostro paese! Puoi vedere il video qui 👇🏻 https://lnkd.in/eHmzS86F

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    Come attrarre competenze se le retribuzioni sono così basse? È una domanda che ogni datore di lavoro e policy maker dovrebbe porsi. Dai dati più recenti sulle retribuzioni dei neolaureati emerge una realtà preoccupante: i salari iniziali sono mediamente pari a 1400 euro netti mensili, ben al di sotto delle aspettative. Questo disincentiva i giovani talenti a rimanere in Italia, spingendoli a cercare opportunità all'estero dove le imprese sono in grado di far fruttare al meglio le loro competenze e contribuendo al fenomeno dell'espatrio dei laureati. I laureati che espatriano all'estero, infatti, sono retribuiti in media il 56,1% in più ad un anno dalla laurea e il 58,7% in più a cinque anni dalla laurea. Questo dimostra che, nonostante anche all'estero le competenze dei laureati spesso non coincidano perfettamente con quelle richieste dal mondo del lavoro, le retribuzioni sono comunque nettamente più alte. È inaccettabile che dopo anni di sacrifici e studi i nostri giovani si trovino a dover accettare salari così bassi. Questa situazione è aggravata dal fatto che, a cinque anni dalla laurea, nonostante la maggior esperienza maturata, le retribuzioni rimangono insufficienti e non adeguate alle competenze acquisite: un laureato, a 5 anni dal conseguimento del titolo, in Italia guadagna in media 1750 euro netti mensili. E tu, pensi che la tua retribuzione sia in linea con le tue competenze? Grafico dalla nostra newsletter "La settimana in Pillole", che ogni settimana racconta l'attualità partendo dai dati e dalle infografiche 👇🏻 https://lnkd.in/eypmqBBP #lavoro #retribuzioni #laureati #competenze #futuro #expat 

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    Come attrarre competenze se le retribuzioni sono così basse? È una domanda che ogni datore di lavoro e policy maker dovrebbe porsi. Dai dati più recenti sulle retribuzioni dei neolaureati emerge una realtà preoccupante: i salari iniziali sono mediamente pari a 1400 euro netti mensili, ben al di sotto delle aspettative. Questo disincentiva i giovani talenti a rimanere in Italia, spingendoli a cercare opportunità all'estero dove le imprese sono in grado di far fruttare al meglio le loro competenze e contribuendo al fenomeno dell'espatrio dei laureati. I laureati che espatriano all'estero, infatti, sono retribuiti in media il 56,1% in più ad un anno dalla laurea e il 58,7% in più a cinque anni dalla laurea. Questo dimostra che, nonostante anche all'estero le competenze dei laureati spesso non coincidano perfettamente con quelle richieste dal mondo del lavoro, le retribuzioni sono comunque nettamente più alte. È inaccettabile che dopo anni di sacrifici e studi i nostri giovani si trovino a dover accettare salari così bassi. Questa situazione è aggravata dal fatto che, a cinque anni dalla laurea, nonostante la maggior esperienza maturata, le retribuzioni rimangono insufficienti e non adeguate alle competenze acquisite: un laureato, a 5 anni dal conseguimento del titolo, in Italia guadagna in media 1750 euro netti mensili. E tu, pensi che la tua retribuzione sia in linea con le tue competenze? Grafico dalla nostra newsletter "La settimana in Pillole", che ogni settimana racconta l'attualità partendo dai dati e dalle infografiche 👇🏻 https://lnkd.in/eypmqBBP #lavoro #retribuzioni #laureati #competenze #futuro #expat 

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    Comprare una casa è un buon investimento? Dipende da dove la compri. In media, però, in Italia non è stato un grande affare per chi ha deciso di farlo dieci anni fa. I prezzi sono infatti scesi del 13% su tutto il territorio nazionale, ma non è avvenuto lo stesso in ogni zona. A Milano, per esempio, i prezzi sono cresciuti di oltre il 40%, mentre a Bologna il valore è aumentato di circa un terzo. Ci sono però tantissimi capoluoghi, anche al Nord, in cui i prezzi sono rimasti stabili o sono calati. Tra le città con le performance peggiori c’è Genova, che rappresenta anche una delle aree che sta subendo di più l’invecchiamento della popolazione e il calo demografico. Proprio il calo demografico, oltre alla sempre maggiore concentrazione della popolazione nei grandi centri economici, rischia di far deteriorare ancora di più il valore degli asset immobiliari. A parità di offerta di case, infatti, cala il numero di persone che vorrebbero abitarci e, quindi, la domanda. Questo ha un impatto negativo sui prezzi, come testimoniato dai dati. Investire in immobiliare conviene ancora? A che condizioni? ✍️ Massimo Taddei #economia #immobiliare #investimenti #pdemassimotaddei

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    Quanto è difficile fare un tirocinio estivo in una delle più importanti banche d’investimento al Mondo? Chiedetelo a uno dei 313 mila candidati alla Global summer internship di Goldman Sachs che non hanno ottenuto la posizione quest’anno. Le esperienze formative in azienda durante gli studi sono una parte molto importante della carriera di ognuno, ma diventano fondamentali per chi vuole entrare in un settore competitivo come quello dell'investment banking. Negli ultimi anni, le application sono aumentate vertiginosamente, mentre i posti disponibili sono rimasti più o meno gli stessi. Questo ha aumentato di molto la concorrenza e fatto crollare il tasso di accettazione delle domande, che è passato dal 5% allo 0,9% dal 2014 a oggi. La tendenza si è registrata anche tra altre grandi banche d’investimento: in JP Morgan sono arrivate oltre 400 mila application, a fronte di circa 4 mila posti disponibili. Ti piacerebbe lavorare in questo settore? ✍️ Massimo Taddei #economia #finanza #lavoro #pdemassimotaddei

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    L’attuazione del Pnrr è indietro rispetto al previsto. Secondo i dati elaborati dalla Fondazione Openpolis, che fin dal 2020 segue l’attuazione del Pnrr tramite il suo portale openpnrr.it, siamo in ritardo rispetto agli obiettivi che ci eravamo prefissati. Alla fine del primo trimestre 2024, avremmo dovuto completare l’87 per cento delle riforme previste, ma eravamo fermi al 79. Anche sugli investimenti siamo indietro: eravamo fermi al 41 per cento, contro il 62 per cento inizialmente pianificato. Va poi considerato che questo indicatore si basa principalmente su criteri oggettivi, come l’effettiva emanazione di decreti, lo sblocco dei fondi o l’assegnazione dei bandi. Bisogna poi valutare se i fondi sbloccati siano stati poi concretamente utilizzati e i progetti conclusi. Sia i dati oggettivi sull’avanzamento del Pnrr, sia quelli storici sull’utilizzo dei fondi europei, ci suggeriscono che spesso anche i fondi stanziati poi non vengono spesi: per il bilancio europeo 2014-2020, per esempio, i fondi impegnati, cioè assegnati, ma non necessariamente spesi, erano solo il 46 per cento del totale a fine 2022, mentre quelli effettivamente spesi sono il 13 per cento. Riusciremo a spendere in modo efficiente le risorse del Pnrr? ✍️ Massimo Taddei #economia #Pnrr #investimenti #pdemassimotaddei

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    Non è vero che le studentesse e gli studenti italiani si laureano soprattutto in materie artistico-letterarie. Oltre metà è infatti si specializza in ambiti che definiremmo più “pratici” sul mercato del lavoro: un terzo studia in ambito economico, giuridico e sociale, ma soprattutto più di un quarto si è laureato in materie Stem. Le tendenze degli ultimi anni ci dicono che sempre più persone si interessano alle “scienze dure”, dall’ingegneria alla matematica, dalla fisica alla tecnologia, anche se il gap italiano in questo ambito rimane. Nel 2021, solo 18 20-29enni su 1.000 avevano una laurea Stem, contro 21,9 nella media Ue, 24 in Germania e 29 della Francia. Il gap si allarga se si guarda all’intera forza lavoro, senza considerare i soli giovani, per il fatto che in passato in Italia si è investito molto poco in Stem. Le materie Stem sono anche quelle che garantiscono un maggior ritorno occupazionale, con un tasso di occupazione che sfiora il 90% a un anno dalla laurea magistrale. Ed economia? La disciplina delle scienze sociali che più utilizza i metodi quantitativi delle scienze matematiche è anche quella più scelta dagli studenti e dalle studentesse italiane: nel 2022, i laureati in questo ambito rappresentavano il 14% del totale, con oltre 40 mila persone che avevano concluso il loro percorso triennale o magistrale. Il tasso di occupazione per i laureati in economia è più alto della media, così come le retribuzioni, anche se esistono molte differenze a livello territoriale e di ateneo. E tu, in cosa ti sei o ti vorresti laureare? Se potessi tornare indietro, sceglieresti lo stesso percorso? In collaborazione con University Network #economia #lavoro #STEM

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    Le crociere hanno contribuito in modo rilevante alla crescita del turismo nelle città portuali di tutto il Mondo, portando a una forte crescita delle economie di quelle città, ma anche provocando fenomeni di overtourism e gentrificazione. Il settore è stato spesso contestato perché generatore di turismo “mordi e fuggi”, che lascia poche risorse sul territorio e molte nelle tasche dei tour operator. Senza dubbio la crocieristica ha registrato negli anni cifre da capogiro: secondo le stime, i ricavi globali si aggirano intorno ai 25 miliardi. Secondo alcune stime, l’indotto generato dalle crociere varrebbe circa 16 miliardi di euro. Allo stesso tempo, però, le fortissime emissioni di queste enormi navi contribuiscono in maniera rilevante all’inquinamento, soprattutto nelle città dove attraccano. Nel 2017, le emissioni di CO2 generate dalle crociere sono state superiori a quelle generate da tutte le auto private del paese. Il settore delle crociere sarà mai sostenibile? ✍️ Massimo Taddei #economia #crociere #emissioni #pdemassimotaddei

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    La crisi demografica in Italia è una delle più grandi sfide economiche che ci aspettano nel futuro. Già oggi, un quarto della popolazione italiana ha più di 65 anni e il 6% degli uomini e il 9% delle donne hanno più di ottant’anni. Non è una sfida solo per i costi da sostenere, dalla maggiore assistenza sanitaria richiesta, alla spesa per le pensione, ma è anche un forte limite al potenziale produttivo del nostro paese. Una riduzione della popolazione più giovane comporta infatti un numero minore di persone in grado di lavorare e di contribuire alle spese dello Stato, comprese quelle in crescita per la cura della popolazione anziana. Il problema, poi, rischia di diventare esponenziale: se una donna fa un figlio oggi anziché due, domani sua figlia farà un solo figlio anziché due. Anche con un tasso di fertilità costante, si perderebbe non uno, ma quattro potenziali nuovi nati (uno dalla madre, uno dalla figlia, due dalla potenziale figlia mai nata). Come invertire la rotta sul piano demografico? ✍️ Massimo Taddei #economia #pensioni #demografia #pdemassimotaddei

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